REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI BARI
N° 31 DEL 11/08/2009
DIRETTORE RESPONSABILE MICHELE CASELLA
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BGEEK 2017: INTERVISTA A TUONO PETTINATO
BGeek, la fiera del fumetto più grande di Puglia, nata nel
2012 e cresciuta in modo esponenziale, anche quest’anno ha saputo dimostrare il
suo potenziale. La sesta edizione svoltasi dal 9 all’11 giugno 2017, presso il
Palaflorio di Bari, è riuscita a
portare nel capoluogo di regione un concentrato di cultura fatto di incontri su cinema, serie tv e spettacolo,
aree fumetto, gare di cosplayer, postazioni per console, workshop e laboratori
con esperti e professionisti del settore. Tre giorni di commistioni tra
vari generi in cui hanno trovato spazio anche gli stand dell’editoria e della
produzione italiana, tra cui Bao Publishing, Magic Press, Nicola Pesce
Edizioni, RW Lion e Star Comics. Non sono mancati gli incontri con ospiti
internazionali come David Lloyd,
disegnatore di V per Vendetta e Togekinoko, disegnatrice di Lupin III. Una fiera ancora giovane nel
panorama ludico italiano ma destinata ad evolversi in modo sempre più dinamico
e vitale, come dimostrato dal costante aumento di affluenza anche da fuori
regione e dalla qualità delle attività e degli incontri promossi.
In questa occasione abbiamo avuto
modo di incontrare ed intervistare Tuono Pettinato, fumettista ed
illustratore italiano tra i più quotati, avvia la sua carriera realizzando
libri per l’infanzia e stringendo collaborazioni con riviste quali XL di
Repubblica, Animals, Canicola e Mono. Fondatore del collettivo fumettistico dei
Superamici, divenuto poi Fratelli del cielo, insieme a Ratigher,
Maicol&Mirco, Dr. Pira e LRNZ, ultimamente si è dedicato alla creazione di
opere di stampo biografico, spaziando dalla realizzazione a fumetti della vita
di Galileo in Galileo! Un dialogo
impossibile, a quella di Garibaldi, Garibaldi – Resoconto veritiero delie
sue valorose imprese, ad uso delle giovini menti, fino alle vite di Alan Turing con Enigma. La strana vita di Alan Turing e
Kurt Cobain con Nevermind. Con Il magnifico lavativo passa invece al
genere autobiografico, narrando la propria giovinezza, mentre L’odiario è un vero e proprio sfogo
d’ira dell’autore, in cui rivela tutto il suo odio represso causato dal suo
carattere fin troppo paziente e bonario. Lo stile di Tuono Pettinato si rende
riconoscibile grazie alla semplicità e linearità del tratto accompagnato da un sarcasmo
dissacrante che pervade tutte le sue opere.
Parlando
della tua carriera da autodidatta, credi che sia stata favorita dall’essere
circondato da un collettivo di artisti?
Sì. Ho cominciato in maniera
autonoma, senza aver fatto alcuna scuola di fumetto. Avevo come coinquilini
quelli che poi sono diventati il mio collettivo. Inizialmente ho fatto parte di
collettivi più grandi, ma con il tempo si facevano tra noi sempre più evidenti
le differenze di obiettivi e a livello fumettistico. Così, dopo il fallimento
delle prime esperienze, ho trovato questo gruppo di cinque persone, i “Superamici”,
con cui condivido passione e voglia di migliorarsi e supportarsi a vicenda. La
nostra linea guida è un po’ quella del fare fumetti “cattivi”, d’impatto, che
allo stesso tempo facciano ridere, senza prendersi troppo sul serio.
Ha
frequentato il Dams, gli studi fatti in ambito cinematografico hanno avuto un
ruolo importante per la tua formazione di fumettista?
Frequentare il Dams voleva dire
formarsi anche come critico cinematografico, quindi vedere molti film,
analizzarne le sceneggiature e capire come vengono strutturate. Questo mi ha
permesso di sfruttare il linguaggio utilizzato per la realizzazione dei film in
quello di cui avevo bisogno per la scrittura delle mie storie a fumetti.
È
stato difficile operare una trasposizione autobiografica di te stesso in
fumetto?
Intanto il modo di disegnare me stesso è abbastanza
cambiato negli anni, ho sempre cercato di soddisfare il desiderio di ricrearmi
in una versione il più onesta possibile. Ci sono stati dei momenti in cui la
stessa storia che stavo scrivendo mi imponeva di attingere ad elementi
autobiografici. Altre volte disegnarmi si è dimostrato necessario, come, ad esempio,
quando ho realizzato una mostra per Lucca Comics & Games in cui con il
curatore abbiamo deciso di utilizzare una versione stilizzata di me stesso come
guida per illustrare il senso delle varie storie da esporre. Ho avuto modo di rappresentare
anche un me bambino, tuttavia inserito in un contesto non del tutto
autobiografico. Inoltre, ho realizzato delle strisce per Fumettologica in cui
il me disegnato commentava il panorama fumettistico italiano.
A cura di Armando e Virginia Genco