REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI BARI
N° 31 DEL 11/08/2009
DIRETTORE RESPONSABILE MICHELE CASELLA
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IL ROMANZO CORALE DI JONATHAN MILES PER MINIMUM FAX
«Ci
consideravamo una civiltà molto potente». Con questo messaggio lasciato ai
posteri si conclude Scarti, il
bellissimo libro di Jonathan Miles pubblicato da minimum fax nella collana
Sotterranei, la stessa che ospita Wallace, Lethem, Saunders, Egan e moltissimi
altri autori che ci consentono di comprendere l’immaginario statunitense
contemporaneo e il nostro tempo.
Se
del cinema Hitchcock ha detto che si tratta della vita privata delle parti
noiose, anche la letteratura, come qualsiasi forma artistica, impone una
selezione di scene e personaggi. La giustapposizione e l’intreccio di storie
ricostruiscono una porzione della realtà scelta per rendere conto di un aspetto
fra gli altri: nel caso di Scarti si
tratta della pervasività dei rifiuti. Ma non ci troviamo di fronte a un’accusa
all’umanità consumista, a una condanna dello spreco, quanto piuttosto a un
filtro applicato alla realtà per far risaltare tutti gli ambiti in cui qualcosa
viene lasciato, abbandonato, messo da parte e, di contro, trovato,
riutilizzato, trasformato in risorsa.
L’idea
di scarto trattata da Miles è una chiave di interpretazione della realtà, ed è
applicata tanto ai rifiuti lasciati nei cassonetti quanto alle scorie interrate
in una località desertica, ai ricordi lasciati in eredità dopo una separazione,
a oggetti quotidiani appartenenti a vite passate, a crediti non riscossi, a
estratti conto, a bambini indesiderati. È scarto tutto ciò che è considerato
tale da chi lo abbandona ma che può avere un segno opposto per altri: ne è un esempio il Progetto Interramento Scorie,
che mira a evitare che una civiltà futura possa considerare arte o letteratura
il messaggio di pericolo elaborato da un gruppo di esperti con competenze
trasversali.
La
qualità principale di Scarti è
nella struttura del testo, diviso in tre sezioni e costruito attraverso
l’intreccio di tre storie differenti. La prima parte, ‘Giorno del
Ringraziamento 2008’, ci presenta Talmadge nell’atto di rovistare nei
cassonetti alla ricerca di cibo; Elvin che investe un cervo e decide di non
lasciare che il suo corpo vada sprecato; Sara alla ricerca di una bistecchiera
nel deposito oggetti che contiene tutto ciò che è appartenuto al marito
Brian, morto nelle Twin Towers con un lascito di mail compromettenti.
I
personaggi si alternano senza essere i protagonisti delle loro storie, che
riguardano porzioni più ampie della realtà. Con Talmadge ai margini della società ci sono la squatter Micah e
l’incauto Matty; con Elwin il variegato gruppo Segnaletica e il padre Elwin
Sr., il cui Alzheimer rende scarti i ricordi più dolorosi; Sara è un personaggio marginale della sua storia,
che coinvolge il nuovo marito Dave, settore «acquisizione crediti», e la figlia
adolescente Alexis.
Ciascuna
sezione si conclude con un capitolo riguardante la prima storia presentata, e
nel corso del libro le tre porzioni di realtà si toccano appena nel momento
in cui qualcuno fa sì che lo scarto di un personaggio diventi un tesoro.
Ogni
personaggio è tridimensionale e la sua storia passata gli conferisce una
profondità che giustifica la citazione preferita di Elwin Cross Sr., «Lo
scopo della vita è essere un buon antenato».
Scarti
delle esistenze dei nostri avi, tutti siamo chiamati a portare avanti la nostra
esistenza, consapevoli di quanto sia insignificante al cospetto della Storia
eppure preziosa nelle storie di cui siamo personaggi.
a cura di Carlotta Susca