REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI BARI
N° 31 DEL 11/08/2009
DIRETTORE RESPONSABILE MICHELE CASELLA
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L'ARTE CONTEMPORANEA S'INTRECCIA ALLA VITA QUOTIDIANA
A Bari l’arte contemporanea ha trovato nuova dimora all’interno di un palazzo dei primi del Novecento nel quartiere Libertà, area multietnica e vivace del capoluogo pugliese.
63rd-77th STEPS - Art project Staircase è un project space dinamico e audace, il cui nome fa riferimento all’ultimo segmento di una scala condominiale dal sapore vintage: l’area compresa tra il 63° e 77° gradino, appunto, che ospiterà fino a giugno 2014 progetti site specific di alcuni tra i giovani artisti più interessanti del panorama artistico internazionale. Abbiamo intervistato Fabio Santacroce, giovane artista barese ideatore del progetto, per scoprirne di più.
Qual è il concept del progetto? Da quali visioni è nato?
«Il progetto nasce essenzialmente dalla volontà di presentare a Bari il lavoro di artisti che, come hai già sottolineato, sono tra i più interessanti attualmente in circolazione; e cercando di inserire la città in un circuito più ampio, partendo inversamente da un frammento di spazio anonimo, non istituzionale, low profile.»
In che modo viene concepita l’arte in relazione con lo spazio e la location?
«63rd-77th STEPS - Art project Staircase è incorporato in uno spazio residuale sull’ultima rampa di una scala, in sincronia con la quotidianità e la genuinità di un condominio abitato da poche famiglie lontane dall’arte contemporanea, ma curiose e disponibili. È interamente cucito e modulato sulla location, con i suoi limiti e le sue peculiarità; è un ospite educato, gentile, con la grinta e il look da teenager.»
Che tipo di fruizione fisica e virtuale ha il progetto?
«Lo spazio ha una programmazione temporanea che termina a giugno, con interventi site specific che tengono conto anche dell’area circostante, del quartiere (uno dei più vibranti e coloriti di Bari), registrandone il mood e restituendolo con un taglio più globale. Per limiti di spazio e in relazione alla natura condominiale della location, i progetti ospitati sono visibili principalmente online o su appuntamento. Al di là della traccia e del sopralluogo fisico, infatti, si predilige la fruizione dei progetti attraverso il web (sul sito e sulla pagina Facebook): è una scelta legata principalmente al fatto che gran parte del lavoro è stato, ed è attualmente, pianificato attraverso la rete e i social network. È un processo importante che lo connota in maniera significativa, ne determina sviluppi imprevisti e interessanti; per questo, trovo imprescindibile l’idea di potenziare questa dimensione lavorando parallelamente anche alla creazione e alla restituzione di un’architettura altra della mostra e dello spazio, sollecitando in tal modo maggiore curiosità.»
Quali sono stati i progetti finora ospitati?
«L'ultimo appuntamento in ordine di tempo è stato Blood di Renaud Jerez, dopo Zone di Ilja Karilampi e Landing talk di Amalia Ulman.
I lavori di Renaud (tre stampe sotto plexiglass su pannelli di legno sudici con baguette in versione locale e un’installazione video impiantata sulla maglietta della squadra di calcio del Bari) sono stati concepiti appositamente per lo spazio. Hanno un impatto visivo forte, giocano ironicamente con un immaginario splatter e gangster/horror, con riferimento all’uso eccessivo del tatto nell’era dei dispositivi touch screen e alla violenza che aleggia nei sobborghi delle città postmoderne.
Ilja Karilampi ha sonorizzato visivamente lo spazio, disseminando adesivi che rimandano principalmente all’industria discografica pop e rap, intervallati da dripping di colore e da una poesia d’amore sgocciolante di colore Baby Blue, realizzata sulla porta d’accesso alla terrazza. Zone è stato un intervento secco, gestuale, realizzato in loco dall’artista, riflesso e restituito in maniera efficace da uno specchio con il logo dell’ambasciata svedese, adagiato su un piccolo corridoio che si trova sulla parte alta dello spazio.
Amalia Ulman, invece, ha dato il via alla programmazione con Landing Talk, un’installazione romantica e naif distribuita sui gradini e sulla ringhiera, che per felice coincidenza, visualizzava testualmente una parte significativa dello statement di questo spazio non commerciale.»
Qual è la programmazione attuale, e quella dei prossimi lavori?
«L'artista attualmente in mostra (fino al 25 aprile) è Daniel Keller con Spirito Scala, un’installazione composta di tre lavori, che tracciano un percorso insidioso tra ammiccamenti esotici, investigazioni economiche e sconfinamenti fisico/virtuali.
Alcune mostre successive avranno luogo direttamente in rete, su piattaforme e siti web creati appositamente, senza alcuna traccia fisica presente sulla scala. Il prossimo artista è Riccardo Benassi, nella sezione off site, mentre le mostre fisiche ripartono a maggio con Lucia Leuci.»
63rd-77th STEPS - Art project Staircase
Apertura su appuntamento
Per informazioni: 63rd77thsteps@gmail.com / +39 348 05 16 473
A cura di Stella Dilauro